Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
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PODCAST TUMORE OVAIO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE; TEST SCLEROSI MULTIPLA; RISCHIO CUORE CON DISMENORREA
MP3•בית הפרקים
Manage episode 383386183 series 3504186
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TUMORE OVAIO, INTELLIGENZA ARTIFICIALE PREDICE RISPOSTE A TERAPIA
Sviluppato un tool basato sull'intelligenza artificiale che predice il successo della terapia nell'80% delle pazienti con tumori ovarici, inteso come riduzione volumetrica delle lesioni tumorali, con una accuratezza dell'80%, cioè di gran lunga superiore a quella dei metodi usati attualmente in ambito clinico. Lo strumento si chiama Iron (Integrated radiogenomics for ovarian neoadjuvant therapy) e si basa appunto sull'intelligenza artificiale. Lo strumento va ad analizzare diverse caratteristiche cliniche della paziente, dal Dna tumorale circolante nel sangue (biopsia liquida) a caratteristiche generali (età, stato di salute, etc) ai marker tumorali e alle immagini della malattia acquisite con la Tac, e sulla base di esse esprime una previsione sulle chance di successo della terapia. È il risultato di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista "Nature Communications", realizzato su 134 pazienti con tumore dell'ovaio di alto grado, coordinato dalla professoressa Evis Sala, ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, e direttrice del Centro Avanzato di Radiologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e portato avanti dall'Università di Cambridge.
SCLEROSI MULTIPLA, ANALISI DEL SANGUE ANTICIPA IL PEGGIORAMENTO DELLA MALATTIA
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della UC San Francisco, i pazienti con sclerosi multipla, i cui esami del sangue rivelano un elevato NfL (biomarcatore di danno ai nervi), potrebbero vedere un peggioramento della disabilità uno o due anni dopo. Lo studio, pubblicato su JAMA Neurology, è il primo a quantificare l'intervallo di tempo che precede il peggioramento della disabilità in cui si verifica la lesione al sistema nervoso centrale. Questo aumento della NfL fino a due anni prima dei segnali di peggioramento della disabilità, rappresenta la finestra in cui gli interventi possono prevenire il peggioramento”, afferma il co-primo autore Ahmed Abdelhak, del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF e del Weill Institute for Neurosciences . Nello studio i ricercatori hanno monitorato i dati che coprono un periodo di 10 anni da circa 4.000 visite di pazienti a San Francisco e di circa 9mila in più centri della Svizzera compreso lo studio SMSC. Inoltre hanno esaminato l'incidenza del peggioramento della disabilità, definito come sei mesi o più di aumento della menomazione riflessa con un punteggio più alto sulla scala estesa dello stato di disabilità. Livelli elevati di NfL erano associati a un rischio maggiore fino al 91% di peggioramento della disabilità con recidiva circa un anno dopo, e fino al 49% di rischio maggiore di peggioramento della disabilità senza recidiva quasi 2 anni dopo.
RISCHIO CUORE CON OVAIO POLICISTICO E DISMENORREA
Due condizioni di salute riproduttiva comuni nelle donne, la sindrome dell'ovaio policistico e la dismenorrea, sono ciascuna associata ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, secondo due studi, presentati alle Sessioni scientifiche dell'American Heart Association in corso a Philadelphia. La sindrome dell'ovaio policistico è uno squilibrio degli ormoni riproduttivi caratterizzato da periodi irregolari o mancati e cisti sulle ovaie, che si stima colpisca 1 donna su 10 in età fertile e sono state valutate circa 170.000 ragazze statunitensi, di età compresa tra 13 e 17 anni: il rischio di ipertensione (130/80 mm Hg o superiore) era più alto del 30% per le ragazze con sindrome dell'ovaio policistico rispetto a quelle senza tale condizione. Il secondo studio ha valutato in 30mila persone il dolore durante il ciclo mestruale, noto come dismenorrea, il problema del ciclo mestruale più comune riscontrato dalle donne. Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists, più della metà delle donne che hanno il ciclo mestruale avvertono dolori per 1 o 2 giorni al mese. Di solito, il dolore è lieve. Ma per alcune donne è così forte da impedire loro di svolgere le normali attività per diversi giorni al mese. Rispetto alle donne senza dismenorrea, le donne affette da questa condizione hanno il doppio delle probabilità di avere una cardiopatia ischemica complessiva, caratterizzata da dolore toracico o disagio quando una parte del muscolo cardiaco non riceve abbastanza sangue; inoltre hanno una probabilità tre volte maggiore di soffrire di dolore toracico noto come angina. Questi studi sono estremamente importanti perché forniscono informazioni su come i fattori specifici delle giovani donne possano influire sul futuro rischio cardiovascolare.
Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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TUMORE OVAIO, INTELLIGENZA ARTIFICIALE PREDICE RISPOSTE A TERAPIA
Sviluppato un tool basato sull'intelligenza artificiale che predice il successo della terapia nell'80% delle pazienti con tumori ovarici, inteso come riduzione volumetrica delle lesioni tumorali, con una accuratezza dell'80%, cioè di gran lunga superiore a quella dei metodi usati attualmente in ambito clinico. Lo strumento si chiama Iron (Integrated radiogenomics for ovarian neoadjuvant therapy) e si basa appunto sull'intelligenza artificiale. Lo strumento va ad analizzare diverse caratteristiche cliniche della paziente, dal Dna tumorale circolante nel sangue (biopsia liquida) a caratteristiche generali (età, stato di salute, etc) ai marker tumorali e alle immagini della malattia acquisite con la Tac, e sulla base di esse esprime una previsione sulle chance di successo della terapia. È il risultato di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista "Nature Communications", realizzato su 134 pazienti con tumore dell'ovaio di alto grado, coordinato dalla professoressa Evis Sala, ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, e direttrice del Centro Avanzato di Radiologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e portato avanti dall'Università di Cambridge.
SCLEROSI MULTIPLA, ANALISI DEL SANGUE ANTICIPA IL PEGGIORAMENTO DELLA MALATTIA
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della UC San Francisco, i pazienti con sclerosi multipla, i cui esami del sangue rivelano un elevato NfL (biomarcatore di danno ai nervi), potrebbero vedere un peggioramento della disabilità uno o due anni dopo. Lo studio, pubblicato su JAMA Neurology, è il primo a quantificare l'intervallo di tempo che precede il peggioramento della disabilità in cui si verifica la lesione al sistema nervoso centrale. Questo aumento della NfL fino a due anni prima dei segnali di peggioramento della disabilità, rappresenta la finestra in cui gli interventi possono prevenire il peggioramento”, afferma il co-primo autore Ahmed Abdelhak, del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF e del Weill Institute for Neurosciences . Nello studio i ricercatori hanno monitorato i dati che coprono un periodo di 10 anni da circa 4.000 visite di pazienti a San Francisco e di circa 9mila in più centri della Svizzera compreso lo studio SMSC. Inoltre hanno esaminato l'incidenza del peggioramento della disabilità, definito come sei mesi o più di aumento della menomazione riflessa con un punteggio più alto sulla scala estesa dello stato di disabilità. Livelli elevati di NfL erano associati a un rischio maggiore fino al 91% di peggioramento della disabilità con recidiva circa un anno dopo, e fino al 49% di rischio maggiore di peggioramento della disabilità senza recidiva quasi 2 anni dopo.
RISCHIO CUORE CON OVAIO POLICISTICO E DISMENORREA
Due condizioni di salute riproduttiva comuni nelle donne, la sindrome dell'ovaio policistico e la dismenorrea, sono ciascuna associata ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, secondo due studi, presentati alle Sessioni scientifiche dell'American Heart Association in corso a Philadelphia. La sindrome dell'ovaio policistico è uno squilibrio degli ormoni riproduttivi caratterizzato da periodi irregolari o mancati e cisti sulle ovaie, che si stima colpisca 1 donna su 10 in età fertile e sono state valutate circa 170.000 ragazze statunitensi, di età compresa tra 13 e 17 anni: il rischio di ipertensione (130/80 mm Hg o superiore) era più alto del 30% per le ragazze con sindrome dell'ovaio policistico rispetto a quelle senza tale condizione. Il secondo studio ha valutato in 30mila persone il dolore durante il ciclo mestruale, noto come dismenorrea, il problema del ciclo mestruale più comune riscontrato dalle donne. Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists, più della metà delle donne che hanno il ciclo mestruale avvertono dolori per 1 o 2 giorni al mese. Di solito, il dolore è lieve. Ma per alcune donne è così forte da impedire loro di svolgere le normali attività per diversi giorni al mese. Rispetto alle donne senza dismenorrea, le donne affette da questa condizione hanno il doppio delle probabilità di avere una cardiopatia ischemica complessiva, caratterizzata da dolore toracico o disagio quando una parte del muscolo cardiaco non riceve abbastanza sangue; inoltre hanno una probabilità tre volte maggiore di soffrire di dolore toracico noto come angina. Questi studi sono estremamente importanti perché forniscono informazioni su come i fattori specifici delle giovani donne possano influire sul futuro rischio cardiovascolare.
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